Parco di Luine

Il principale sito archeologico presente nel comune di Darfo Boario Terme è il Parco comunale di Luine-Crape-Simoni dove sono presenti le incisioni rupestri di epoca preistorica e dove sono state rinvenute anche terracotte dell'età del bronzo. Il Parco Comunale di Luine accoglie oltre 100 rocce incise, tra le più interessanti della Valle Camonica, dal momento che ospitano figurazioni collocabili in un lungo arco di tempo, che va dall’Epipaleolitico fino all’età storica. In particolare sono presenti figurazioni di simboli e di armi soprattutto dell’età del Bronzo (2° millennio a.c.). Molto importanti sono pure le incisioni protostoriche, tra le quali si riconoscono numerose iscrizioni pre-latine in caratteri etruschi.

Lago Moro

Il lago Moro (lac dela cüna in dialetto camuno) è un lago alpino di origine vulcanica, situato in Val Camonica. Il lago è lungo circa 900 metri, largo circa 300 metri ed ha una profondità di circa 43 metri, le sue acque scure e fredde durante gli inverni rigidi si ghiacciano. Non ha emissari ne immissari, solo alcuni piccoli ruscelli che sfociano al suo interno, è alimentato principalmente da sorgenti sublacustri di profondità, per questo motivo il lago è meromittico (ovvero le acque profonde e quelle superficiali non si mescolano mai).

Il lago è uno spettacolo naturale dove però è essenziale il massimo rispetto della natura, per non turbare il delicato equilibrio ecologico della zona, è circondato da boschi e monti, è uno splendido angolo di natura a pochi chilometri dall' abitato. E’ un luogo di ritrovo molto suggestivo e costituisce una delle più belle mete nel comune di Darfo Boario Terme.

Offre la possibilità di camminate sul fianco di destra, dove è inoltre possibile anche effettuare il giro del lago. Particolarmente suggestivo è il minuscolo villaggio di Capodilago (poche decine di abitanti), posto sulla sella tra la vallata ed il lago. Alcune incisioni rupestri sono state trovate nei pressi del Lago Moro. Le fonti riguardanti il nome sono discordanti: secondo alcuni l'origine del nome è da ricercare nel colore scuro delle sua acque, mentre altri sostengono che il suo nome provenga dal termine celtico “moir” che significa lagozza, lago basso.

Varie sono le leggende (le “bòte”, in dialetto camuno sono le leggende locali, approdate alle stampe grazie a don Lino Ertani) sorte intorno al lago. La più famosa parla di una culla che nelle notti di luna piena apparirebbe in mezzo alle acque del lago. La leggenda ha molte varianti, che rispecchiano tutte la trama seguente. In un lontano passato il lago non esisteva. Al suo posto una piccola radura in cui sorgeva una casa abitata da una donna e dal suo bambino nato da poco.

Un giorno un misterioso viandante bussa alla porta della casa chiedendo cibo. La donna lo caccia malamente e il viandante andandosene maledice la casa. Nella notte un diluvio allaga la radura sommergendo la casa con la donna e il bambino e creando il lago. Da allora ogni notte di luna piena la culla illuminata col bambino compare nelle acque del lago.

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